” .. papà poi, quando diventi piccolo, vieni anche tu al mare a fare i tuffi e gli schizzi?”
Sono commosso, lui pensa che io diventeró piccolo mentre io mi dispero del contrario. E lo dice con una naturalezza che chi se la sente di contraddirlo? Resto interdetto, fisso per un attimo il muro e notando che continua a rimanere lì, e del suo colore, cerco altri modi per allungare la mia pausa con il solo rischio di farla diventare un’imbarazzante e compromettente eternità.
Fu allora che, nel maldestro tentativo di anticipare un suo sollecito di risposta, gli infilai un pezzettino del mio pollo (mi scrocca sempre il cibo!) in bocca. Questi pochi secondi guadagnati non mi hanno favorito molto perchè sì che lui è lì che mastica ma, allo stesso tempo, continua a fissarmi insistentemente restando in attesa di un mio seguito (e non ha nemmeno guardato cosa gli ho dato da mangiare!).
Ok, rispondo: “certo amore”.
Lui si accontenta “ah .. va bene papà”.
Mamma mia, davvero me la sono scampata così?
Non ci credo, no. Infatti ecco che qualcuno bussa alla mia porta. Dallo spioncino guardo .. è la mia coscienza. Le apro (tanto altrimenti butterebbe giù tutto per entrare), lei entra, è fatta.
Ho deciso dunque, mi tuffo con te in acqua.
Ma tu in cambio aiutami a diventare piccolo.
Ti prego, trovami un paio di braccioli. Li voglio degli Snorkies. E dopo vorrei un Maxibon bigusto perchè quello alla stracciatella l’ho già mangiato ieri. No, aspetta, no .. perchè poi per tre ore non possiamo fare il bagno. Siediti per terra che ti tiro dalle gambe e facciamo la pista .. le biglie ce le hai? Io voglio quella di Miguel Indurain, quella verde. Poi andiamo sul canotto e lo facciamo dondolare, speriamo di non cappottarci. Giochiamo a palla?
Si sta facendo sera, la doccia non la voglio fare, dobbiamo per forza mettercela la maglietta?
Mi spiace, adesso devo tornare grande.
Ma tu promettimi che ogni tanto mi porti a fare i tuffi con te.
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